Prato in Terra dei Fuochi
SEGUIRE GLI ESEMPI CHE ARRIVANO DA QUELLA "TERRA" CH'E' DI "TUTTI".
NON SOLO DEI "FUOCHI".
La visita che abbiamo fatto alla "Terra del Fuochi" non è voluto essere il "solito" giro per documentare e documentarci sul degrado che ha colpito e colpisce ancora una parte del Paese. Non abbiamo voluto essere gli spettatori di un degrado di cui le colpe arrivano da tutto il Paese.
E neppure passare per quelli che arrivati in un posto, pensano di trovare la "soluzione" e poi andati via, dimenticano presto.
Non abbiamo voluto "solo" ricambiare un gesto di affetto di Anna, Marzia, Umberto e Lorenzo che pochi mesi addietro ci avevano "onorati" della loro presenza.
Questi amici ci avevano già coinvolto con le loro storie.
Non volevamo solo salutare e conoscere le storie delle altre mamme e dei babbi dell'Associazione noi Genitori di Tutti, delle altre persone meravigliose che si stanno impegnando quotidianamente per la memoria dei loro "angeli guerrieri" e quella di altri che stanno combattendo, anche oggi contro il male.
Mamme e babbi a cui merita la vicinanza. Ed il sostegno.
Famiglie di cui è doveroso ricordare, uno ad uno, i loro figli, volati in cielo per delle colpe che hanno responsabili ben precisi, ma anche tante tristi indifferenze:
Riccardo Improta: leucemia linfoblastica acuta - 22 mesi per sempre. Con il mio sorriso e il mio coraggio sarei stato un buon cittadino, se me lo avessero concesso ….
Mesia Nasi: neuroblastoma surrenale - 3 anni per sempre. Ero allegrissima e solare; quanto ottimismo avrei donato al mondo, se me lo avessero concesso…
Alice Aragona: rabdomiosarcoma - 3 anni per sempre. Amavo ballare; che talento sarei stata, se me lo avessero concesso…
Tonia De Sena: medulloblastoma - 6 anni per sempre. Col mio coraggio e il mio istinto protettivo avrei contribuito a rendere il mondo più sicuro, se me lo avessero concesso…
Enrico Lucciola: glioblastoma tronco-celebrale - 8 anni per sempre. Amavo disegnare, nuotare e sciare; quanto avrei potuto realizzare da grande, se me lo avessero concesso…
Antonio Galdi: rabdomiosarcoma nucleare - 9 anni per sempre. Amavo la vita e la mia famiglia, volevo diventare un grande papà; lo sarei stato, se me lo avessero concesso…
Martina Coppola: nefroblastoma - 9 anni per sempre. Cantare era la mia passione e amavo gli animali; intraprendevo vere lotte per difendere i loro diritti. Avrei difeso la natura, se me lo avessero concesso…
Alessia D’Alterio: glioma intrinseco tronco encefalico - 9 anni per sempre. Cantavo nel coro ”Voci bianche”, ero bravissima, sarei diventata famosa, se me lo avessero concesso…
Marianna Rubino: leucemia linfoblastica - 9 anni per sempre. Ero l’unica ricchezza della mia mamma, pregavo per gli ammalati in un letto di ospedale. Sarei stata di grande aiuto al prossimo, se me lo avessero concesso…
Francesco Miccinelli: epatocarcinoma metastatico ai polmoni - 8 anni per sempre. Ero una promessa del calcio, forse sarei entrato in nazionale, se me lo avessero concesso…
Francesco De Crescenzo: osteosarcoma metastatico polmonare - 9 anni per sempre. Amavo nuotare e giocare a calcio, ero un portento; un giorno forse avrei portato a casa una medaglia olimpica, se me lo avessero concesso…
Antonio De Michele: glioblastoma intrinseco tronco encefalico - 9 anni per sempre. Ero un talento con la batteria, la musica era la mia passione; sarei stato un grande musicista, se me lo avessero concesso…
Dalia Scuotto: linfoma linfoblastico non hodking - 13 anni per sempre. 10 la mia media scolastica; volevo diventare medico e avrei dato un grande contributo alla scienza, se me lo avessero concesso…
Francesco Caterino: rabdomiosarcoma - 14 anni per sempre. Ero un genio in matematica; che potenziale avrei messo a disposizione della società, se me lo avessero concesso…
Non volevamo solo conoscere Padre Maurizio PATRICIELLO che di continuo, con la parola con l'esempio, con una forza, minimamente sconfitta dal male, sorregge un territorio, denuncia le indifferenze degli uomini, dalle miserie che lo circondano e riesce a trovare le sensibilità, l'aiuto di tante persone che s'impegnano al suo fianco ogni giorno.
Persone come Anna, come Ugo, come Enzo, veri esempi di dedizione a quella "Terra" che dovremmo ricordarci di CONTINUO come anche "nostra" e non solo dei fuochi.
Un esempio che ci impone di portare avanti quelle iniziative concrete che condivideremo insieme alle mamme ed i babbi di "Noi Genitori di tutti" che vedranno la luce nei prossimi giorni.
La visita, nelle Terre dei Fuochi, a Caivano del Coordinamento Provinciale di Libera Prato non si è però limitata all'incontro presso la Parrocchia di San Paolo Apostolo, da Padre Maurizio Patriciello, nel quartiere del Parco Verde.
Don Marco Natali, insieme agli altri rappresentanti di Libera non hanno potuto mancare il saluto alla tomba di Don Giuseppe Diana, al Cimitero di Casal di Principe.
Un riconoscimento doveroso alla memoria Peppe Diana, come lo chiamavano tutti, ad una delle grandi figure della lotta alla camorra, assassinato proprio per il suo impegno, il 19 marzo del 1994, nella sua città, diventata tristemente nota per le vicende narrate da Saviano in "Gomorra".
Il sacerdote che ebbe a dire in una sua famosa omelia: "A me non importa sapere chi è Dio! A me importa sapere da che parte sta'".
Ma Casal di Principe non e' solo simbolo di soprusi, sopraffazione, degrado umano e morale.
Ci sono segni di rinascita che risuonano grazie all'impegno ed all'aiuto che arriva da lontano ma che trova partecipi tanti giovani.
Un compito ch'e' stato affidato all'arte ed alla cultura. Alla forza dirompente di quanto e' di negazione al potere camorristico.
Come e' avvenuto con una delle più belle mostre realizzate quest'anno in Italia.
Una mostra dal titolo emblematico: "La luce vince l'ombra" realizzata insieme agli Uffizi di Firenze che avrebbe dovuto concludersi il 30 settembre e che invece continuerà nelle prossime settimane.
All'interno di uno dei beni sequestrati ad uno dei boss locali, Antonio Natali, Fabrizio Vona e Marta Onali, hanno curato l'allestimenti di tante opere, tutte pervase da un comune filo caravaggesco. Opere a volte cupe, ma con una luce profonda che resiste e "rischia" di vincere il buio profondo che le circonda.
Opere del seicento, come quelle di Luca Giordano che vogliono rappresentare oltre l'indiscutibile valore artistico che non può essere sufficiente la protesta contro ogni forma di mafia, contro le discariche della camorra nella "terra dei fuochi", senza che allo stesso tempo avvenga una quotidiana opera di costruzione per un'alternativa sociale ed economica.
La visita dei rappresentati del Coordinamento Libera di Prato, accompagnati dai babbi e dalle mamme di "Noi genitori di tutti" si e' conclusa con la visita ad uno dei centri più vivi di "resistenza" presenti nella zona: il Centro don Milani, anch'esso presente in un bene confiscato alla camorra, sempre a Casal di Principe.
Un struttura destinata all'avviamento al lavoro, in un contesto, appunto, complesso, di persone particolarmente svantaggiate.
All'interno del Centro e' venuto alla luce poi un progetto che ha trovato risonanza in tutto il Paese, con la nascita di NCO, "Nuova Cucina Organizzata", un vero laboratorio di gusto e sapori locali, aperto al pubblico.
Un nome che richiama ad una vera provocazione. Nel richiamo alla sfida nei confronti della camorra, quella di un tempo e quella di oggi.
A quella Nuova Camorra Organizzata che negli 80 gettò nel terrore l'intera Campania ma che oggi diventa sinonimo e contrario di una lotta che vuole restituire diritti e dignità attraverso un reddito partendo proprio dagli ultimi.

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